BIOAMBIENTE: Derattizzazioni, Disinfestazioni e Consulenze

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Disinfestazione da zanzare

Disinfestazione da zanzare

PUNGE, RONZA, INFASTIDISCE, FORMA PONFI, CREA DANNI AI SOGGETTI ALLERGICI.

La sua presenza rende difficile principalmente a bambini e anziani, ma anche a tutte le altre persone sensibili alla puntura di questi insetti,la vita all’aperto nelle ore fresche della giornata, proprio quelle più piacevoli durante la stagione calda.

La zanzara è una vera e propria calamità quando scoppia il caldo, presente sempre, di notte e di giorno, ti attacca pungendoti anche da sopra i vestiti, è un fastidio per le persone ma anche un problema per i soggetti allergici col rischio di degradare in shock anafilattico. Portatore di malattie, basta ricordare la malaria che in tempi andati la zanzara trasmetteva all’uomo nelle zone paludose, la quale anche se quasi scomparsa non è del tutto debellata. Da alcuni anni, una nuova specie di zanzara, arrivata a noi in un carico di copertoni nel porto di Genova: la Aedes Albopticus, comunemente conosciuta come zanzara tigre, si è oramai espansa in tutto il territorio Italiano, portatrice di un virus: CHIKUNGUNIA, questi quando infetta l’uomo gli trasmette febbre acuta e forti dolori articolari. La zanzara tigre comunque è vettore di diverse malattie virali, tra queste la Dengue, la febbre gialla ed alcune encefaliti.ù

  • Prelievi di acqua stagnante
  • Utilizzo di ovitrappole
  • Trattamento con prodotti larvicidi
  • Trattamenti di irrorazione con atomizzatori
  • Trappole a CO2 a cattura massiva
  • Depliant di informazione alla cittadinanza (in caso di grosse aree)

Esemplare di zanzara tigre su listella per ovideposizione e ovitrappola

Esemplare di zanzara tigre su listella per ovideposizione e ovitrappola

Un piano di lotta contro le zanzare passa imprescindibilmente per un trattamento antilarvale; non è mai consigliabile intervenire in un’area direttamente contro gli adulti senza aver prima fatto una corretta lotta larvicida. Nel caso di grosse aree è nostra abitudine iniziare con un censimento di tutti i punti che possono essere fonte di crescita delle larve: scoli d’acqua, bocche di lupo, ditte che lavorano pneumatici usati, vivaisti, sottovasi, bidoni con acqua stagnante etc.

I nostri tecnici nella fase di censimento, eseguono prelievi sollevando le griglie o botole di scolo acqua con appositi prelevatori che consistono in un lungo tubo collegato ad un sistema a fisarmonica, alla cui estremità vi è un rubinetto, una volta eseguito il prelievo d’acqua e riempito il tubo, si apre il rubinetto e si fa scorrere l’acqua in una beuta o bottiglietta graduata di circa 300-500 millilitri, quindi dopo aver ben visionato il liquido prelevato, si procede al riconoscimento, o, in caso di acqua troppo sporca, a versarne quantità più piccole in provette per poter meglio visualizzarne il contenuto, fino a quando si riesce a distinguere le larve presenti, queste vengono poi isolate e analizzate al microscopio per riconoscerne la specie.

Una volta censito la specie presente e, con formula specifica la densità di popolazione presente, si procede con l’operazione di monitoraggio, questa consiste nel posizionare in vari punti dell’area ovitrappole formate da vasetti in plastica, preferibilmente di colore nero, in cui si versa acqua per circa metà del contenuto, quindi vi si immerge dentro una lastra di masonite, la femmina depone le uova sulla masonite e dal numero di uova deposte si procede ad ulteriore riconoscimento e a densità presente. Il trattamento contro larve può essere di tipo chimico o biologico, nel primo si utilizza un inibitore della crescita che porta a morte le larve impossibilitate a completare il loro sviluppo, nel secondo caso si utilizzano bacilli del tipo Thuringiensis varietà Israelensis voraci divoratori di larve. I trattamenti adulticidi avvengono in un periodo successivo al trattamento larvicida, con un programma ben dettagliato di cui una copia viene lasciata al cliente, eseguendo irrorazioni con atomizzatori a cannone su tutti i punti dove tendono a riposarsi gli adulti, prevalentemente zone arboree, alberi e muri cavi.


ciclo biologico della zanzara tigre

ciclo biologico della zanzara tigre: uova, larva, pupa, adulto

 

Ditteri di piccole dimensioni ( 3/7 mm. di lunghezza ) con un marcato biformismo sessuale. I maschi portano vistose antenne piumate (polpi) mentre le femmine hanno antenne più brevi e ricoperte di rari peli. Il ciclo biologico delle zanzare è composto da quattro stadi: uova, larva, pupa, adulto.

Lo sviluppo delle uova è strettamente legato alla temperatura in quanto le uova per schiudersi abbisognano di una temperatura di 10/12°C che diventa ottimale tra i 18 e i 25°C. Lo sviluppo larvale si svolge attraverso quattro mute ed impiega un tempo tra 4 e 10 giorni.

Le zanzare si nutrono di succhi vegetali, sostanze zuccherine, sostanze organiche in decomposizione, nettare dei fiori.

Sono presenti in acque stagnanti, correnti, pozzanghere, acque dolci e salmastre, acque temperate o fredde, acque ricche o polvere di detriti organici, habitat necessari alle larve. Centri d’attrazione sono: sottobosco, vegetazione di canali e fossi, scantinati, magazzini, luoghi freschi e inerbati.

 

Luoghi di attecchimento delle larve di zanzare

Luoghi di attecchimento delle larve di zanzare

 

Sono vettori di gravi malattie epidemiche quali malaria, filariosi ed alcune infezioni virali.

La zanzara si accoppia entro 48 bore dallo sfarfallamento della pupa, la femmina, accoppiandosi una sola volta nella vita, immagazzina lo sperma in sacche all’interno del corpo, fertilizzando autonomamente i successivi gruppi di uova da deporre. Parassiti causa di malattie, presenti nelle zanzare, infettano l’ospite attraverso la saliva o l’apparato boccale. Le uova deposte schiudono dopo giorni, e la larva che ne fuoriesce, cosiddetta di primo stadio, esse si attaccano alla superficie dell’acqua, ma in maniera diversa a seconda della specie, le Culicine si attaccano alla superficie dell’acqua tramite il sifone respiratorio, mentre le Anofeline si dispongono orizzontalmente sulla superficie dell’acqua.


  • Piano Regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue anno 2008.
  • Assessorato alle politiche per la salute della regione Emilia Romagna


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